Allora, innanzitutto premetto che l'argomento è complesso e servirebbe una conoscienza più approfodita della materia per esprimere un parere più completo.
Vediamo intnato cosa è ora il carcere preventivo o, più correttamente, custodia cautelare:
CUSTODIA CAUTELARE
Detta anche carcerazione preventiva, indica la detenzione in carcere dell'imputato, disposta dal giudice con mandato di cattura, su richiesta del pubblico ministero, quando sussistano particolari esigenze. In primo luogo, a carico dell'imputato devono sussistere gravi indizi di colpevolezza. Inoltre, devono esistere esigenze relative alle indagini (per l'acquisizione e il non inquinamento delle prove), timori fondati di fuga, pericolo di uso di armi o altri mezzi di violenza personale e devono risultare inadeguate tutte le altre misure (come il divieto di espatrio, l'obbligo di presentarsi negli uffici di polizia giudiziaria, il divieto di dimorare in un determinato luogo o invece l'obbligo di dimorarvi). La durata massima della custodia cautelare non può superare i due anni (pena massima sei anni), quattro anni (pena massima venti anni), i sei anni (pena massima l'ergastolo o superiore a venti anni). Ovviamente, il periodo di custodia cautelare si detrae dalla durata della pena detentiva.
Il carcere preventivo si inserisce quindi in una serie di misure atte ad impedire la fuga/reiterazione del reato mentre vengono completate le indagini. Essendo la più dura tra tutte queste normative (che anno dal divieto di espatrio al domicilio forzato) è anche quella che viene messa in pratica con più cautela ed è utilizzata solo se tutte le precauzioni più leggere risulterebbero inefficaci.
È una violazione dei diritti costituzionali? Se colui che viene sottoposto a tale misura si rivela poi innocente, si, lo è. Ed è proprio per questo che è necessario cercare di limitare il più possibile i casi in cui questa normativa vada a ledere tali diritti. La perfezione, ovvero porre in custodia cautelare solo individui effettivamente colpevoli, è purtroppo irraggiungibile, mentre è invece possibile applicare questo provvedimento con "buon senso e cognizione di causa" (non sono i termini adatti, ma non mi viene in mente altro).
Buon senso e cognizione di causa che andrebbero ad essere ridotti al lumicino se fosse messo in atto il ddl che il governo ha in mente di preparare ad hoc per l'emergenza stupri, che, in nome di una presunta e a mio avviso fasulla, ricerca di maggior sicurezza, consentirà di porre gli indagati sotto custodia cautelare con molta più leggerezza rispetto ad oggi. Una sorta di "sparare nel mucchio", con la speranza di colpire, tra gli altri, l'effettivo colpevole. La domanda è: vale la pena di sacrificare a cuor leggero i diritti civili di un innocente in cambio di una labile ed effimera speranza di porre un freno all'emergenza?
Perchè non è vero che l'inasprimento della custodia cautelare serva in qualche modo da deterrente contro i reati violenti e gli stupri in particolare. Primo perchè nella maggior parte di casi uno stupro non è un reato premeditato e preparato con anticipo, quanto più una "decisione istantanea", dovuta ad un richiamo fisico irresistibile per lo stupratore, che difficilmente quindi penserebbe al carcere preventivo prima di compiere lo stupro. In secondo luogo perchè uno stupratore che si sentisse in pericolo non aspetterebbe certo l'inizio delle indagini per far perdere le proprie tracce e nel caso si sentisse al sicuro (nel senso di non temere di essere indagato) ed emergessero prove a suo carico, ci sarebbero comunque i procedimenti di fermo giudiziario, divieto di espatrio ed obbligo di firma per tenerlo sotto controllo.
Concludendo, il governo si appesta ad applicare nuovamente quella che è stata la sua politica fin dall'inizio di questa legislatura: prendere provvedimenti di grande impatto mediatico, ma di scarso impatto effettivo sui problemi da risolvere.
Perchè quello che risolverà il problema della criminalità non sarà certo questo ddl. La certezza della pena, questo porterebbe ad un netto miglioramento della situazione, ma forse a troppi membri della classe dirigente fa comodo che la pena sia meno certa possibile.
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Piccola postilla: gli stupri ci sono, tanti, cosi come gli omicidi. L'emergenza stupri c'è forse un po' meno di quello che ci viene fatto credere. I dati fino al 2008 sono i seguenti. Purtroppo non ho trovato nulla di più recente.
STUPRI DIMINUITI DELL'8,4% NEL 2008
Viminale, in 2006- 08 italiani responsabili al 61%, romeni 7, 8%
(ANSA) - ROMA, 24 FEB - In Italia gli episodi di violenze sessuali nel 2008 sono diminuiti dell'8,4%, secondo dati diffusi dal Dipartimento della Pubblica sicurezza.
Analizzando l'andamento del fenomeno nel triennio 2006-2008, risulta che gli autori sono italiani nel 60,9% dei casi, seguiti dai romeni (7,8%) e dai marocchini (6,3%).Le vittime sono per lo piu' donne (85,3%) e di nazionalita' italiana (68,9%).La maggior parte degli stupri rientra nelle violenze sessuali non aggravate, anche queste in diminuzione del 7,4%
fonte:
temporeale.libero.it/libero/news/2009-02-24_124303343.html
Tre grafici sull'andamento di reati in generale, omicidi e violenze sessuali in Italia, purtroppo solo fino al 2007. Di contro c'è da dire che sono in aumento truffe e furti di vario genere. Per vedere i dati nella loro interezza andate a
termometropolitico.wordpress.com/2008/04/27/andamento-semestrale-della-criminalita-e-dellazione-di-contrasto-dal-2°-semestre-2005-al-2°-semestre-2007-in-...